L’Europa è la regione più colpita e in Italia è soprattutto il polo di Vimercate a vedere compromesso il proprio futuro. Un futuro di lavoro e di professionalità che rischia di andare perso. Dei 586 tagli previsti in Italia, 400 riguarderanno il sito di Vimercate che conta circa 1200 impiegati. Ad essere colpito sarà il cuore di Alcatel, vale a dire il reparto di Ricerca e Sviluppo.
Alla Silicon Valley Italiana non viene riconosciuto, a quanto pare, un ruolo analogo a quello ricoperto dalla più famosa valley californiana. Peccato. Perchè l’industria delle telecomunicazioni è strategica in un Paese che è ai primi posti in Europa per penetrazione dei dispositivi elettronici (tablet e smartphone), che ha messo in calendario l’Agenda Digitale e nel quale l’informatizzazione e la digitalizzazione dei processi stanno, finalmente, diventando la prassi. La rete fa parte della nostra vita quotidiana e tutti noi vogliamo essere connessi sempre di più e sempre meglio.
I lavoratori dell’Alcatel di Vimercate lavorano perché questo sia possibile e apparentemente lo fanno bene visto che le soluzioni che producono costringono i competitor asiatici a pagare lo scarto tecnologico e a stare qualche passo indietro.
Il paradosso sta tutto qui: un patrimonio di competenze e professionalità in un settore strategico che andrebbe difeso, come succede negli Stati Uniti, che viene invece messo in crisi dalle scelte aziendali e dall’assenza di un piano di crescita e sviluppo che possa sfruttarne tutte le potenzialità.
C'è bisogno di una seria politica industriale, servono reti di collaborazioni tra università e imprese, occorre maggiore collaborazione tra enti locali e i vari operatori economici, dal sistema bancario ai sindacati alle organizzazioni industriali.
Il tema del lavoro riguarda il presente e il futuro del nostro Paese. Serve maggior attenzione.
A.C.
A.C.
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